La passione per le Moto Guzzi è nata fin dal mio esordio nel mondo delle due ruote, con l’acquisto di una poderosa T5; il battito scomposto del monumentale bicilindrico, il cromo degli scarichi, il ferro, il fumo, gli sbuffi e i trasudi (tutto in abbondanza) di una Guzzona hanno un un che di evocativo, la rendono simile a un cavallo da guerra, lento e pesante ma pronto ad ogni sfida.

cavallo da guerra
Ma c’è ne una di vecchia Guzzi che per me è ha un fascino tutto particolare, ed proprio la capostipite, la madre di tutte le bicilindriche dell’aquila di Mandello del Lario, la più rutilante, la più panciuta, la più iconica: la V7. E’ lei che dalla fine degli anni 60 ha dato origine a tutta la successiva produzione Guzzi, fino ai nostri giorni, contrassegnandone i tratti distintivi, primi fra tutti il bicilindrico a V di 90° fronte marcia e la vocazione cruiser.

V7 (703 cc.)

V7 (703 cc.)

V7 special (757 cc.)

V7 850 gt (844 cc.)
Quelle forme sinuose, morbide, quel carattere volubile – bisogna prenderla per il verso giusto – quella quantità incredibile di parti affastellate insieme, la cura che richiede, anzi pretende, e che ripaga poi con vera fedeltà, per non parlare delle sensazioni che regala quando le stai sopra, la fanno assomigliare a …………… beh lasciamo perdere, non vorrei esagerare.
La V7, nata con motore di 703 cc., raggiunge, all’apice del suo sviluppo, la cubatura di 844 cc, e riesce anche ad avere una discreta diffusione anche nel mercato americano, sotto la denominazione di Ambassador (757 cc.) ed Eldorado (844 cc.), grazie anche all’aggiudicazione di sostanziose commesse di Corpi di polizia americani, first and foremost il blasonato Los Angeles Police Departement.

Ambassador

Ambassador

Ambassador

Eldorado LAPD

Eldorado

Eldorado
Fu proprio grazie a questo successo tutto statunitense e sulla scorta dell’esperienza acquisita che, nei primi anni 70, la Moto Guzzi decise di commercializzare una versione – l’ultima – della V7 ricca di riferimenti proprio allo stile americano, non senza qualche scimmiottamento di un famoso competitor………
Eh si, il sellone a una piazza e mezzo con tanto di maniglione, la stampella laterale lunghissima, parabrezza altissimo, borse laterali (quelle stranamente piccole) cromo a profusione anche per i para motore, e poi un nome che sembrava cucito addosso, talmente indovinato che nessuno si è sognato di cambiarlo per i successivi 45 anni: California.
Moto Guzzi v7 – gt 850 cc., la denominazione ufficiale di quella capostipite che diede origine alla tradizione custom cruiser di Mandello, reinterpretando con uno stile italiano un settore della passione motociclistica che sino ad allora aveva mantenuto un’impronta esclusivamente americana. Il successo di quella idea è testimoniato dalla sua longevità, che vede nelle Moto Guzzi California 1400 la sua più recente riaffermazione.

Moto Guzzi 850 gt California
Ed è quella che ho sempre voluto.